PASSO BACIAMORTI DAL VECCHIO BAITONE
Cassiglio – Muscialli – Baitone – Passo Baciamorti
Difficoltà : Percorso per Escursionisti T4
Indicazioni : Assenti.
Bollatura : Completamente (o quasi) sbiadita nella prima metà – bolli arancioni fino al Passo
Traccia : Mulattiera, assente
Tempo di percorrenza : ca 4 [h]
Dislivello positivo : ca 1000 [m]
Periodo consigliato : Da primavera all’inverno.
Itinerario destinato ad escursionisti esperti; molto esperti nella prima metà che, funestata da una frana in un tratto esposto, obbliga ad un lungo e non banale aggiramento. Questa è pure il motivo che ha convinto gli operatori addetti alla pulizia delle linee elettriche (incontrate a q.ta 1050 ca) a raggiungerle in discesa dal Passo (bolli arancioni come indicato sopra).
Disponibilità acqua : Nessuna.
Appoggi : Nessuno.
Data di stesura relazione : Primi anni venti.
Il Passo Baciamorti è la naturale apertura tra l’amenità del cuore della Val Taleggio e lo scosceso ignoto reame di Cassiglio. Questo fascinoso toponimo, lungi da leggende legate al commovente ultimo saluto dato ai defunti riportati in patria dalla Val Stabina, deriva da infinite storpiature della “masone mora” di origine romana (oggi Baita Baciamorti) posta a sud dell’importante valico con funzione di presidio/supporto. Vecchie mappe del regno Lombardo Veneto riportano pure a nord un edificio, poco distante dall’attuale locazione del Baitone, raggiunto da un articolato sentiero proveniente dai Muscialli. Proprio questa sapiente dimenticata Via riesce a mettere in dubbio il 101 delle Orobie Occidentali quale più comoda e diretta strada per il Passo da Cassiglio, con o senza morti al seguito.
Il Passo Baciamorti è la naturale apertura tra l’amenità del cuore della Val Taleggio e lo scosceso ignoto reame di Cassiglio. Questo fascinoso toponimo, lungi da leggende legate al commovente ultimo saluto dato ai defunti riportati in patria dalla Val Stabina, deriva da infinite storpiature della “masone mora” di origine romana (oggi Baita Baciamorti) posta a sud dell’importante valico con funzione di presidio/supporto. Vecchie mappe del regno Lombardo Veneto riportano pure a nord un edificio, poco distante dall’attuale locazione del Baitone, raggiunto da un articolato sentiero proveniente dai Muscialli. Proprio questa sapiente dimenticata Via riesce a mettere in dubbio il 101 delle Orobie Occidentali quale più comoda e diretta strada per il Passo da Cassiglio, con o senza morti al seguito.
DESCRIZIONE: Partenza Cassiglio, parcheggio lungo SP6. Ritornati in paese si supera la Val Stabina sul Ponte di Ferro posto proprio di fronte alla Ca’Milesi. Una danza macabra sembra essere questo mio mesto raggiungere Via del Ponte alla confluenza con la Valle di Cassiglio sormontata da ciclopici massi e, senza ancora prendere Via del Lago seguo un breve camminamento pedonale che mena ad un ponticello – ovvero l’ultimo brandello della vecchia via per la frazione Buriachi di Cassiglio sacrificata alla diga. Inesorabilmente su asfalto, si sale rasentando poi in piano un baretto; ecco il meglio che Cassiglio sembra offrire al turista; un’area pic nic attrezzata tra parcheggi ed il bacino artificiale di captazione.
Ritrovando il torrente, un ponte pedonale ben impostato lo attraversa presto piantandosi contro la siepe ed il cancelletto di un’abitazione privata. Un camminamento di cemento però la rasenta controcorrente permettendo di giungere alle antiche volte d’un importante sentiero; quello che sale alle baite Muscialli e ben oltre.
Raggiunte le cascine, come a tornare verso la Val di Cassiglio, si segue la sterrata pista di servizio fino ad una deviazione sulla destra, semplice interruzione della scarpata a monte e dei muri di sostegno nei pressi di una discesina. Un largo sedime che sembra stato rimaneggiato è però ben ri-naturalizzato e rasenta lungamente ed in dolce ascesa il torrente della Valle di Cassiglio. Ad un prossimo bivio si tiene la destra ed il sentiero si fa quindi presto totalmente abbandonato.
Tra giravolte ben ritmate del dimenticato sentiero, ci si approssima alla gibbosa Valle degli Albi dove poi si traversa sulla adiacente costa dove salire ad ampi magnifici tornanti. Un tratto franato della Via capita proprio su d’un verticale nerbo, imponendo di risalire il ripido bosco e di traversare ad istinto il successivo canale fino al successivo appoggiato lembo di bosco. Per vallecole segnate dai soliti volteggi si torna a rasentare i dirupati fianchi della valle degli Albi. Per traverso verso la luce si approda ad un tratto aperto dove campeggiano alti pali dell’alta tensione e nuovi freschi bolli che invitano ad un intaglio prativo della costa. Per nuovo traverso si passa sotto ad una torre e per faggetta/abetaia disseminata di roccioni si giunge alla deviazione su ameni prativi posti sulla destra. Un ultimo tuffo nella fitta abetaia ed ecco che un nuovo occhio di prato nasconde la fossa dell’antico rudere a lungo sognato. Sono a monte di q.ta 1363 [IGM].
Da qui, per vaga traccia nel bosco, ecco l’apertura (con fangosa pozza d’abbeveramento per il bestiame) del Baitone – ora solo ricovero di cacciatori.
Da qui, per traverso ascendente, su sentiero si giunge al Passo Baciamorti. Su questo morbido flesso della verde onda della cresta tra Venturosa e Araralta, mi trovo a sperare che la materia del mio corpo e delle mie opere, atomi disgiunti dalle forme note finalmente polverizzate dal tempo, possano lasciare ancora un segno, un vuoto, nei luoghi delle anime che han toccato.
Io come l’ombra di quell’antica baita – ora solo impronta del suo aver pienamente calcato questa bella Terra- immagine fisica di struggente innocenza.
VIE DI FUGA : Assenti.
SUGGERIMENTI PER IL RITORNO : Segnavia 101 delle Orobie Occidentali. In località Ragnì, dove si stacca il sentiero per Foier (Baita Fogliaro su IGM), magari rintracciare l’originale via (radi stinti bolli bianco-rossi residui) risalente da Linguastro. Da lì, ai Boriachi per la carrozzabile di fondo valle.
APPROFONDIMENTI
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI :
- Mappe ottocentesche del regno Lombardo Veneto
- Carta IGM
Zona rappresentata precisamente. Vecchio Baitone non indicato.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
- Silvio Saglio : “Prealpi comasche, varesine e bergamasche” – 1948
Poco più che una messa in prosa del coevo foglio IGM. Non chiamatela guida.
Tutti i diritti riservati. Ogni contenuto è originale e di esclusiva proprietà MNR – Negri “Manara” Raffaele
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