STRADA COMUNALE PER VEDESETA

Sottochiesa – Fraggio - Reggetto – S.Bartolomeo - Vedeseta

  • Difficoltà : Percorso per Escursionisti Esperti T3+

Indicazioni : Assenti.

Bollatura : Assente.

Traccia : Mulattiero, sentiero, assente.

  • Tempo di percorrenza : ca 4 [h]

  • Dislivello positivo : ca 300 [m]

  • Periodo consigliato : tardo Autunno, primizie di Primavera.

Percorso di ricerca, senza particolari difficoltà tecniche.

  • Disponibilità acqua : Fraggio.

  • Appoggi : Nessuno.

  • Data di stesura relazione : Primi anni venti.

Nel cuore della Val taleggio, un guazzabuglio inestricabile di strade, piste silvo-pastorali e di sentieri ha quasi totalmente perduto, tra le pieghe di Storia e Territtorio, le antiche mulattiere; autentiche secolari Vie di comunicazione tra i paesi. In particolar modo, quella qui trattata, è il miglior tramite per tornare a vivere il passaggio dalla Val Taleggio veneta di Sottochiesa e Pizzino a quella milanese di Vedeseta.

Nel cuore della Val taleggio, un guazzabuglio inestricabile di strade, piste silvo-pastorali e di sentieri ha quasi totalmente perduto, tra le pieghe di Storia e Territtorio, le antiche mulattiere; autentiche secolari Vie di comunicazione tra i paesi. In particolar modo, quella qui trattata, è il miglior tramite per tornare a vivere il passaggio dalla Val Taleggio veneta di Sottochiesa e Pizzino a quella milanese di Vedeseta.

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DESCRIZIONE: Partenza da Sottochiesa, parcheggio nell’area di sosta dietro la stazione di rifornimento. Di fronte ad un piccolo alimentari, un viottolo inizia nei pressi d’un edicola mariana. Per Via dei Borghi si sale lungo gradini piastrellati di pietra fino a sbucare in Via Sottochiesa da cui, raggiunto il cimitero, una rampa d’originale acciottolato si distacca dall’asfalto sulla destra. Ad un bivio nei pressi di due ruderi fagocitati dai rovi si segue la direzione segnalata per Salzana. Sbucando su Via Canvento, si prende una pista agro silvo pastorale nei pressi d’una fontanella e di un’area picnic. Su duro asettico cemento, ma con sassi a vista quasi a memoria dell’originale sedime, si superano belle baite recuperate. Diventata sterrata, la si lascia per una deviazione su ciottolo a destra nel Canale di Salzana fino a pervenire all’importante (ma un po’ trasandato) Santurario della Madonna di Salzana – eretto per glorificare il “miracolo” di un’edicola mariana scampata ad una devastante valanga che nel 1359 risparmiò lei ma non le 300 anime del vecchio borgo di Salzana…
Proseguendo, ci si immette sul sentiero proveniente da Caravero (Frazione di Pizzino) e, nei pressi del Canale di Vaccareggia, si lascia in piano il sentiero 155B diretto a S.Bartolomeo tenendo la sinistra per il sentiero 155 diretto a Fraggio. Tornanti dal sedime divelto e morbide onde di mulattiera nel bosco aprono ad un occhio di prato dove la Via si mura e s’acciottola, commuovendo il pellegrino con il suo armonico inserimento nel contesto d’appartenenza. Con la Fontana di S.Carlo si è presto a Fraggio dove la conservata fantastica aura (misteriosa ed antica) dell’oratorio di S.Lorenzo stride con le arie moderne e pragmatiche di alcuni “recuperi”.

Dal verde poetico sagrato sorretto da terrazzamenti, ignorando le indicazioni, si procede fuori in piano verso il rudere d’un imponente cascinale. Poco oltre, si devia a sinistra in un’apertura del muro di contenimento del sedime che avvicina alla Val di Salzana. Mangiata dai rovi, la Strada Comunale per Vedeseta, coi suoi muri di sostegno e di demarcazione mostra ancora il suo lignaggio fino a che il fronte d’una larga frana non ne troncò lo sviluppo. Tra gli arbusti, un poco più alti del ciglio, si prosegue calandosi sul sedime originale non appena diventa possibile e, con esso, si guada (fittoni di ponteggia) la Valle di Salzana (o, oggi, detta anche “della Madonna”). Su destra idrografica, tornanti ed un traverso adducono a nuovi bolli – protesi verso nord e posti lungo un paltoso sentierino steso poco più sopra della seconda originale mulattiera per Fraggio (meglio impostata e più recente) detta “del Ponte del Caman”. Proseguendo invece verso sud, un lungo nuovo traverso (grazie anche ad un bel passo intagliato) porta al prativo della Rocca dove un maestoso cascinale fronteggia in campo aperto le propaggini del Corno Zuccone.

Ritrovata la Via al limitare del bosco affacciato sulla Valle dello Zucco, la si segue verso sud fino a nuovo (sempre felice!) incontro con pista silvo pastorale; quand’ecco… Meraviglia! Un tronco lembo di mulattiera, orlato di muretti, è affacciato sul mozzicone di un crollato ponte in pietra.

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Guadato, si ritrova l’altro capo del ponte e su pista si sale ad alcune baite dove un cippo di confine (termen) indica il settecentesco confine di stato, insensato lui allora come i suoi eredi di oggi. Per conca (mulattiera imboscatissima ed irriconoscibile a lato pista), disseminata di ruderi e baite rimaneggiate, si scende fino a Reggetto dove la “Strada per S.Bartolomeo” è presa nei prati sotto Campo Gulliver e presto perduta tra i prati ed il bosco prima di sbucare mestamente nei pressi delle villette a schiera di Via 4 Novembre. Qui, a San Bartolomeo, snodo cardine della viabilità d’allora, la chiesa si accompagna ad un roccolo; la prima a caccia d’anime per il paradiso e la seconda de usei per la polenta.

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Su asfalto si supera lo spaccio della cooperativa agricola S.Antonio e, sulla via che porta al cimitero di Vedeseta, poco sopra una piazzola di materiale inerte, si ritrova l’antica Strada Comunale nel suo pieno splendore acciottolato; tagliato un’ultima volta dall’asfalto sopra le ultime rampe selciate che, rasenti il lavatoio, menano dritte al cuore di Vedeseta.

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La vista del Resegone stagliato controcielo mi fa sentire un po’ già a casa e se l’insieme di tutte le rocce non è una roccia ma una Montagna, l’insieme di tutte queste Vie perdute non è il passato ma la Storia. E con esse l’insopprimibile umana propensione a spianare le prime e a sovra(ri)scrivere la seconda.

VIE DI FUGA : Non necessarie.
SUGGERIMENTI PER IL RITORNO : Da Vedeseta tornare a San Bartolomeo dalla Via del Canto e a Sottochiesa per i tornanti selciati che portano al “Punt de Sucesa” (Ponte di Sottochiesa) di antica presenza ed ora rimpiazzato da breve cavalcavia della Provinciale.

APPROFONDIMENTI

RIFERIMENTI CARTOGRAFICI :

  • Mappe ottocentesche del regno Lombardo Veneto
  • Carta IGM

Zona rappresentata  fedelmente.

Tutti i diritti riservati. Ogni contenuto è originale e di esclusiva proprietà  MNR – Negri “Manara” Raffaele

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